Restare o partire? Quante volte capita di farsi la stessa domanda! Delle volte bisogna prendere la decisione, possibilmente giusta, in poco tempo…come fare?
Tre anni fa mi sono trovata a dovermi chiedere la stessa cosa: lasciare la mia città e trasferirmi, con la promessa di una nuova sfida lavorativa, oppure rimanere e non lasciare il porto sicuro?
Sono partita. E non ho trovato niente di quanto avevo programmato. Lo dico sorprendendomi io stessa a pensare quanto la vita non voglia essere incanalata in piani sicuri e prestabiliti. Quando pensi di aver chiaro il tuo futuro, le carte vengono scombinate: fato? destino? Per chi ci crede potrebbe essere una risposta.
“La vita è ciò che ti capita mentre stai programmando altro”, diceva John Lennon. Pensavo che avrei fatto una determinata professione e ne faccio un’altra, pensavo che sarei vissuta in un determinato posto e ogni mattina, al risveglio, mi ricordo che abito in una città che non avevo mai preso in considerazione! Mai avrei pensato di incontrare nuovamente chi ho poi ritrovato, e quante persone “sicure” ho perso.
Lo scrittore, filosofo e psicologo James Hillman, a proposito dello scorrere del tempo, dice:
” Non amo l’idea di tempo come successione di scatti. Per nulla. Ci fa diventare schiavi , elementi di una macchina, di una cinghia di trasmissione. Non ci accorda nessun modo di evadere l’ingranaggio. Questo è il tempo storico (…)ma ciò che viviamo veramente , e ciò che l’anima sperimenta, è una tipologia quanto mai svariata di momenti presenti…Sequenze più lunghe, più corte. Certe esperienze balenano in un attimo imprevviste, mentre altre tornano e ritornano incessantemente. Vivere il presente non è l’istante segnato dall’orologio ma un interferire di molti canali, di molte possibilità di una scelta…é accogliere l’abbraccio del molteplice!”.
Il tempo visto non come concatenazione causa-effetto ma come eterno presente permeabile all'”anima mundi”, cioè a a tutte quelle interferenze che vengono dal mondo, dall’ambiente esterno, e che possono rivelarsi più stimolanti, difficili, drammatiche e persino più belle di tutto ciò che pianificavamo di voler fare.
Io non ho realizzato niente di quanto avessi prestabilito, niente è in divenire…tutto è presente.